Jeans Levi's 501 storia: tutto sul modello jeans per eccellenza

2023-01-05 17:14:34 By : Ms. Lucy Wang

Nacquero nel 1873, simbolo di intere generazioni sono tra le icone più longeve della storia del fashion

Icona di intere generazioni, simbolo di rivoluzioni sociali e culturali, Marilyn Monroe li rese iperfemminili negli Anni 50, più di quanto ci si potesse immaginare.

Ma la storia dei jeans Levi's 501 comincia molto prima che diventassero un capo cult e ci porta indietro al 20 maggio del 1873. Buon compleanno 501!

Fu quella la data in cui nacquero ufficialmente i blue jeans, brevettati inizialmente con il nome XX, poiché realizzati in tela denim blu XX da 9 once. Numero brevetto: 139.121. Creati da Levi Strauss e Jacob Davis, un sarto del Nevada con cui il signor Strauss entra in società, questi pratici pantaloni di denim da uomo, caratterizzati dal "button fly" (la chiusura con bottoni) e indossati come indumento da lavoro, rispetto agli altri modelli dell'epoca contavano sull'uso dei rivetti in rame per rafforzare le tasche e i punti maggiormente soggetti a usura. Un'invenzione talmente semplice ma efficace in termini di funzionalità, che rese i blue jeans Levi's l'uniforme per eccellenza della working class americana e li legò indissolubilmente ai minatori, agli agricoltori e allo stile dei cowboy.

Da allora a oggi, che compiono 147 anni, questi leggendari jeans sono cambiati tanto, si sono evoluti, si sono prestati a mille rivisitazioni e customizzazioni, ma sono sempre rimasti fedeli al loro dna: essenziali per la vita quotidiana e fortemente rappresentativi dello stile personale di chi li indossa.

Hanno attraversato indenni 3 secoli, senza mai passare di moda, ma rappresentando fedelmente le decadi, le sub culture e le generazioni che li hanno indossati dal 1873 fino ai giorni nostri. Sì, la storia dei jeans Levi's 501 non è solo la storia di un'icona intramontabile ma è soprattutto una storia di moda che riguarda tutti noi e ci accomuna tutti: un capo universale, che lega la working class alle icone di Hollywood e perfino ai reali, azzerando distinzioni di ceto, sociali, di età, di razze e di epoche. E anche senza distinzione di genere. Non a caso, infatti, pur essendo nati come un capo maschile, fin dagli esordi furono indossati anche dalle donne, creando uno stile unisex e gender fluid. Più rivoluzionari e contemporanei di così!

Sarà per questo che sono stati il capo più invidiato dai grandi stilisti. "Ho detto spesso che avrei voluto inventare io i blue jeans: il capo più spettacolare, più pratico, più rilassante e informale. I jeans hanno espressività, sex appeal, semplicità, tutto ciò che io auspico nei miei vestiti" affermò Yves Saint Laurent. E così pure Tom Ford: "Vorrei avere inventato io i 501". Sarà per questo che non sono mai passati di moda e sarà per questo che ripercorrere la storia dei Levi's 501 non significa solo ripercorrere la storia del denim, ma fare un vero e proprio viaggio spazio temporale nel costume e negli stili di intere generazioni, con piccoli grandi cambiamenti, decennio dopo decennio, non solo nei tagli e nei dettagli della silhouette ma anche nel saper incarnare l'immaginario e l'estetica delle varie epoche di cui sono stati protagonisti.

Nel 1890 i 501 sono una tuta da lavoro dal taglio ampio e antifit, e venivano infatti chiamati waist overall, il denim è a tinta unita, c'è il sottopancia e ci sono i bottoni per le bretelle. Hanno una sola tasca posteriore cucita sulla destra, che porta la tipica sovraimpuntura arcuata (Arcuate) e i rivetti a vista. Hanno anche il taschino per l'orologio, oltre al rivetto sul cavallo. Ma soprattutto esibiscono la prima e iconica targhetta in pelle con i due cavalli, trademark del brand. Intanto il brevetto del rivetto depositato nel 1873 divenne pubblico e Levi's Strauss & Co. cessa di essere il produttore esclusivo dei pantaloni rivettati, dando un notevolissimo impulso all'industria tessile del denim in tutto il mondo. Sembra essere questo il motivo per cui alle tute Levi's con rivetti in rame vengono assegnati i numeri di lotto 501, per distinguerle dal resto delle altre produzioni.

Nel 1901 viene aggiunta sul retro la seconda tasca, ed è questo il momento in cui i jeans diventano a tutti gli effetti cinque tasche, ormai sinonimo di pantaloni denim. Nel 1922 i jeans 501 sono a vita alta e gamba larga, e per la prima volta hanno anche i passanti, il denim è a tinta unita con cimosa Cone Mills, azienda tessile che fu pilastro della storia manifatturiera americana del XX secolo e che nel 1927 sviluppa esclusivamente per Levi's Strauss & Co. il denim rosso. Nel 1933 i jeans 501 cambiano ancora vestibilità: hanno un taglio ampio e vestono morbidi. Nel 1936 viene applicata per la prima volta l’iconica e inconfondibile etichetta rossa red Tab con scritta bianca Levi's: si trova a lato sulla tasca posteriore e diventa il segno distintivo che differenzia le overall Levi's dalle concorrenti sul mercato. Nel 1937 una nuova piccola evoluzione: i jeans sono arrotondati sulla parte superiore e hanno la gamba dritta. Nel 1943 invece la sovraimpuntura Arcuate delle tasche posteriori. Nel 1944 diventano a vita alta e hanno vestibilità regolare, i bottoni e i rivetti non hanno più il marchio.

Intanto dal punto di vista sociale e del costume, in quegli anni i jeans Levi's sono diventati il simbolo dei pionieri del West, indossati da minatori, cowboy e contadini. Le cowgirl portavano i jeans 501 dei loro mariti o dei loro fratelli quando avevano bisogno di un abbigliamento pratico e resistente nei ranch, così nel 1934 furono creati da Levi's Strauss i primi jeans da donna, che tuttavia non erano i 501. Per quelli avremmo dovuto aspettare ancora molti anni.

Nel 1947 hanno una vestibilità slim classica e la gamba dritta, le tasche posteriori hanno i rivetti nascosti. Nel 1954 arriva la patta copricerniera e i 501 hanno la gamba a sigaretta. Cambiano ancora nel 1955: sono squadrati sulla parte superiore (linee dritte), hanno di nuovo la gamba dritta e sono realizzati in pesante denim rosso con cimosa Cone Mills. I Fifties sono anche gli anni in cui i jeans Levi's 501 portati con il risvolto alto di 10 centimetri diventano simbolo della controcultura ribelle, dentro e fuori dallo schermo. Indossati dai greasers (subcultura giovanile operaia nata in USA composta da italoamericani o ispanoamericani, chiamati così per via della brillantina con cui si tiravano all'indietro i capelli) e dai motociclisti, gruppi comunemente ritenuti teppisti, furono completamente associati all'estetica di questi gruppi. E divennero talmente controversi e poco ortodossi da essere addirittura banditi da alcune scuole. Eppure la fama e il fascino di questi jeans furono talmente contagiosi da diventare ben presto super cool, grazie alle star di Hollywood come Marilyn Monroe che li indossò sul grande schermo (The Misfits, La confessione della signora Doyle, La magnifica preda) ma anche fuori dal set e off-duty, dimostrando quanto una donna potesse essere forte, capace, bella e femminile in un paio di jeans. Per non parlare, a proposito di sex symbol, di Marlon Brando che sul fronte maschile nel 1953 fece della combo biker jacket e jeans Levi's 501 indossati ne Il selvaggio il look più iconico e rappresentativo dei belli e dannati di quella generazione. E non solo, continuando ancora oggi ad alimentare un immaginario estetico intramontabile.

Se le campagne pubblicitarie Levi's erano già onnipresenti su billboard e riviste dell'epoca, è nel 1966 che viene trasmesso il primo spot televisivo dei jeans Levi's. Intanto i 501 diventano arrotondati sulla parte superiore (“winging”), hanno la gamba a sigaretta e le travette vanno a sostituire i leggendari rivetti nelle tasche posteriori, accusati di rovinare oggetti e graffiare i mobili per poi essere reintrodotti nuovamente nel 1971. Nel 1978 invece i 501 diventano slim, la parte superiore è squadrata e sono a vita bassa.

Allo stesso tempo cresce la loro reputazione ribelle e anti sistema negli Anni 60 e 70: i pacifisti che scendono in piazza a protestare contro la guerra in Vietnam indossano pantaloni di denim, Levi's lega le immagini di Woodstock con intere folle di giovani in jeans al proprio marchio, e intanto i Mods, gli Hippies e i Rockers sceglievano i 501 come espressione del loro stile e delle rispettive controculture. Rattoppati, dipinti, strappati e sdruciti, i jeans divennero la tela personale attraverso cui esprimere estetiche alternative e al contempo battaglie sociali.

Bisognerà aspettare il 1981 per l'arrivo dei primi jeans 501 da donna, lanciati con lo spot televisivo Travis.

Negli Anni 80 i jeans 501 si fanno più slim per poi abbracciare, invece, lo stile oversize in chiave hip hop degli Anni 90, sdoganati dalle celeb che li indossano anche durante serate di gala e première cinematografiche, a sottolineare la totale pervasività dei blue jeans, considerati non solo capo icona della street culture ma anche must have e passepartout di occasioni sempre più formali.

Il culto dei jeans Levi's diventa un affaire sempre più "modaiolo" grazie alle liaison con testimonial a metà strada tra il mondo del fashion e della musica (come accadde per esempio con Pixie Geldof testimonial per la linea Lev's Curve ID nel 2011), alle tante limited edition dei jeans 501 che pian piano si sono susseguite nei tempi recenti (vedi per esempio le capsule collection con Supreme o la fashion collab nel 2016 con Chiara Ferragni) che hanno dato vita a sperimentazioni, reinterpretazioni e special edition, diventate vere e proprie ossessioni per collezionisti, denim lover e fan del brand. Senza dimenticare gli attuali modelli tra cui si suddivide la clientela di tutto il mondo: da un lato i 501 Original e dall'altro la recente e contemporanea rivisitazione dei Levi's 501 CT.

In una costante evoluzione, questi jeans iconici continuano a definire e ridefinire i codici dell'abbigliamento e dello streetwear senza mostrare alcun segno di cedimento, pronti a farsi ancora simbolo e portabandiera delle attuali giovani generazioni. A celebrare l'anniversario dell'inossidabile jeans 501 è arrivato anche il Levi's 501 Day che per l'edizione 2020, si fa social come mai prima d'ora (anche a causa del lockdown): un festival musicale "da casa" che si svolgerà sui canale Instagram del marchio (per l'Italia @Levis_ita) a partire dalle 9.30 del mattino e per l’intera giornata con tutorial di customizzazione DIY e performance di artisti provenienti da tutta Europa tra cui Mala Rodriguez, cantante spagnola, Zivert, artista russa, Mahaila, performer inglese e i dj internazionali Merk & Kremont. A dimostrazione che i jeans 501 continuano a essere il capo di moda più universale e contemporaneo di sempre. Di ieri, di oggi, di domani.