Il libro U Joint di Andrea Caputo e Anniina Koivu

2023-01-05 17:04:16 By : Mr. Hason Zheng

Oltre 900 pagine dedicate a connessioni, raccordi e unioni: è l'ambizioso progetto di Andrea Caputo e Anniina Koivu, da sostenere su Kickstarter

Un giunto – l’unione di due o più parti – è un elemento fondamentale in quasi ogni progetto, che sia un ponte, una caffettiera o una sedia per uffici.

Snodi, connessioni e innesti vari sono l’ambito di ricerca che da qualche anno appassiona l’architetto Andrea Caputo e la curatrice Anniina Koivu. I due hanno lanciato una campagna di crowdfunding sul portale online Kickstarter per finanziare un manuale che vuole essere un nuovo riferimento per architetti e designer. U-JOINTS – A taxonomy of connections è una pubblicazione enciclopedica che guarda alla storia umana attraverso i suoi dettagli, e ci invita a vedere il nostro ambiente costruito in modi completamente nuovi.

“Il progetto U-Joints è nato nel 2017 come ricerca libera, un’investigazione a lungo termine che inizialmente non aveva un output definito. Mentre con il mio studio lavoriamo soprattutto alla scala dell’architettura, il lavoro di Anniina è stato quello di indagare l’area del design. Le nostre conoscenze e competenze si completano molto bene, coprendo ambiti distanti fra loro,” ci racconta Andrea Caputo.

“Il tema che indaghiamo è potenzialmente infinito. Qualsiasi progettista, architetto o designer, conosce un esempio o una storia legata ai giunti. Il nostro percorso è stato una scoperta continua, che a un certo punto abbiamo dovuto fermare, perché è impossibile da completare,” dice Anniina Koivu.

All’interno della pubblicazione troveremo progetti più o meno noti, analizzati da un punto di vista inedito. Solitamente, anche se oggetti o edifici presentano delle connessioni interessanti, queste non sono al centro del progetto. U-Joints rende invece esplicita la ricerca che c’è dietro.

“Prendere un tavolo qualsiasi e radiografarlo sotto l’occhio delle connessioni. Vedere come sta in piedi dal punto di vista strutturale e di dettaglio è stata la chiave di volta per far comprendere ai professionisti che hanno collaborato con noi il nostro punto di vista,” ci spiegano i curatori.

La mostra curata da Caputo e Koivu, per il Fuorisalone 2018, è stato il momento in cui il potenziale della ricerca si è rivelato in pieno. “L’esposizione alla Plus Design Gallery, per ovvi motivi, non poteva essere completa. Abbiamo però ricevuto una grandissima attenzione, sia in termini di critica sia per affluenza di pubblico. Il successo della prima mostra di U-Joints ci ha portato a continuare l’investigazione sul tema e a sviluppare altre due tappe, completamente diverse dalla prima: a Losanna, alla galleria dell’ECAL, ci siamo concentrati su chiodi, viti, rivetti, bulloni e dadi; quella a Winterthur – in apertura a marzo 2021 – sarà invece focalizzata sui sistemi di giunzione tramite saldature e incollaggio.”

Se le mostre si concentrano su dei temi specifici, la pubblicazione ha invece un’ambizione enciclopedica. “Anche se sappiamo che il tema è impossibile da completare, vorremmo che il libro diventi un punto di riferimento per professionisti e non addetti ai lavori,” afferma Caputo.

Al centro della pubblicazione c’è una vasta tassonomia di oltre 1300 giunti organizzati in sei capitoli, sei macroaree che vanno dai nodi ai chiodi, dalle connessioni stampate in 3D alle saldature. Nel libro U-JOINTS – A taxonomy of connections troviamo anche 50 testi, saggi o interviste, di autori e progettisti che guardano a tema da punti di vista molto diversi

“Tra le storie particolari che abbiamo incluso c’è quella scritta Clare Hunter, che ha investigano l’uso nel ricamo nella storia, mostrando come questo non sia solo un elemento decorativo ma anche simbolico, un vero e proprio strumento di comunicazione utilizzato anche a fini politici e di spionaggio internazionale. Il guru del cyberpunk Bruce Sterling immagine invece uno scenario distopico in cui gli oggetti non saranno più riparabili,” ci racconta Anniina Koivu.

Per capire pienamente la mole del lavoro di cui si parla, non possiamo fare a meno di citare i numeri della pubblicazione: 900 pagine, 1300 giunti, 80 storie, 120 aneddoti, 1.000 immagini, 240 illustrazioni, 15 portfolio fotografici, 50 autori coinvolti, 200 contributi. U-JOINTS – A taxonomy of connections è una “grande opera” che non può mancare negli scaffali degli appassionati di architettura e design.